Dal reporting VSME alla compliance CSRD: tutto è diverso, nulla è cambiato

Pubblicato 07 nov 2025  | 4 min. di lettura
  • Image of Lucanet AG

    Lucanet AG

“Semplificazione promessa, semplificazione mantenuta!”

Così ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen quando ha annunciato il pacchetto di proposte Omnibus per l'ESG Reporting alla fine di febbraio.

Tuttavia, per le aziende nelle prime fasi di gestione del reporting della sostenibilità d'impresa e del regolamento ESG come la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), potrebbe essere sembrata tutt'altro che una semplificazione.

È vero, le tempistiche sono state posticipate e le soglie per i requisiti di reporting CSRD sono state aumentate, ma per coloro che stanno consolidando l'ESG Reporting, la situazione ha rimescolato le carte e li ha lasciati a chiedersi: e adesso?

 

Tutto è diverso…

Quanto sono davvero drastici i cambiamenti? E si realizzeranno davvero? Vale la pena ricordare che queste sono solo proposte per ora. La Commissione ha presentato delle modifiche alla Corporate Sustainability Due Dilligence Directive (CSDDD), alla Direttiva sul reporting della sostenibilità d'impresa (CSRD), e alla Tassonomia Verde dell'UE. I dettagli completi sono disponibili nell'annuncio della Commissione, ma le modifiche che stanno facendo notizia sono la rimozione di circa l'80% delle aziende dall'ambito della CSRD (in cui rimarrebberp solo le più grandi), e il rinvio di due anni degli obblighi di reporting per quelle già in ambito e che dovrebbero iniziare a rendicontare nel 2026 e nel 2027.

Questa sarebbe una riduzione radicale dell'ambito di applicazione della CSRD e comporterebbe il fatto che molte aziende che potrebbero essersi preparate ad essere compliant non dovranno più farlo.

O almeno lo significherà se le proposte saranno adottate integralmente. Ora dovranno essere discusse sia al Parlamento UE che al Consiglio dell'UE (il che potrebbe richiedere sei-nove mesi), prima dei negoziati del trilaterali tra le tre istituzioni. È improbabile che emerga un testo finale prima del 2026 – anche se la proposta "stop the clock" di posticipare il reporting di due anni sarà probabilmente accelerata e finalizzata quest'anno.

 

…Nulla è cambiato

Cosa deve fare un CFO? In breve, continuare la strada già percorsa. Anche se le proposte fossero approvate integralmente, l'importanza del reporting di sostenbilità rimarrebbe intatta, la compliance è sempre stata solo un fattore secondario.

La compliance, con le sue scadenze ed eventuali sanzioni, ha certamente aggiunto urgenza alla questione di investire nell'ESG Reporting, ma non è mai stata la principale fonte di valore nel farlo. Infatti, coloro che puntavano solo ad una compliance minima per accontentare le istituzioni avrebbero rischiato di commettere errori costosi, tra cui investire in una serie di soluzioni software non connesse tra loro e perdere opportunità di creazione di valore.

 

Il vero valore dell'ESG Reporting

Il vero motivo per investire nel reporting di sostenibilità è che rappresenta (e ha sempre rappresentato) un'enorme creazione di valore se gestito correttamente. L'ESG Reporting può generare valore in diversi modi:

1. Attrarre investimenti

L'ESG rimane un obiettivo centrale per gli investitori, in particolare nei mercati del private equity e bancari. Gli investitori hanno diversi motivi per mantenere la performance ESG al centro della loro agenda: l'impegno nella mitigazione del rischio a lungo termine e l'esperienza di aumento di valore nelle operazioni di M&A. Di conseguenza, un solido ESG Reporting può attirare investitori focalizzati sulla sostenibilità e aprire l'accesso al capitale tipicamente riservato alle aziende più grandi.

2. Ridurre il costo del capitale

Oltre ad attrarre investimenti, le aziende con punteggi ESG più elevati tendono a ottenere un costo del capitale inferiore rispetto ai concorrenti meno performanti. Infatti, la resilienza di un'azienda ai rischi legati alla sostenibilità (misurata dal suo MSCI ESG Rating) è stata dimostrata strettamente correlata con il costo del capitale.

Source: MSCI ESG Ratings and Cost of Capital

3. Creare un vantaggio competitivo

Non sono solo gli investitori e gli istituti di credito a dare priorità alle performance ESG, ma anche i clienti, sia i consumatori finali che quelli nella catena di fornitura.

Ad esempio, un'elevata performance ESG può aiutare un prodotto ad essere attrattivo nel mercato dei consumatori. Consideriamo il leader ESG Patagonia rispetto al concorrente The North Face: il primo ha un prezzo iniziale più alto per i suoi capi di abbigliamento, a partire da 69 dollari nel 2022 rispetto a 60, secondo i dati di Statista.

Per un esempio B2B, possiamo esaminare i risultati di Deloitte US secondo cui il 69% delle società di tecnologia, media e comunicazione riportano che i propri clienti quasi sempre richiedono il reporting delle emissioni di gas serra come requisito per rispondere ad una RFP.

4. Sbloccare il talento

Un altro gruppo di stakeholder sta sempre più osservando le performance ESG: i talenti. Il Global Workforce ESG Study 2024 di PwC ha mostrato che, sebbene lo stipendio e la retribuzione siano i principali fattori per i talenti, "il 38% dei partecipanti dà il massimo valore allo stipendio, ma considera molto importante la politica ESG", mentre "il 19% dei partecipanti valuta la politica ESG in modo simile o superiore allo stipendio".

Pertanto, raggiungere un'elevata performance ESG e dimostrarla con un reporting chiaro può fare una differenza cruciale sia nell'attirare che nel fidelizzare i migliori talenti.

5. Promuovere l'ottimizzazione operativa

Prestando molta attenzione alle metriche di sostenibilità e raccogliendo e analizzando i dati, le aziende possono raggiungere un'ottimizzazione operativa significativa. Dopotutto, per natura, le pratiche aziendali sostenibili mirano all'efficienza nell'uso delle risorse – e questo ha delle implicazioni anche per l'efficienza dei costi. Il gigante industriale 3M ha creato il programma "Pollution Prevention Pays" nel 1975, e da allora si stima che l'iniziativa abbia evitato più di 2,1 milioni di tonnellate di inquinamento e risparmiato oltre 2 miliardi di dollari statunitensi.

 

Il valore del reporting VSME

Molte aziende attualmente fuori dal campo di applicazione della CSRD, almeno per ora, stanno esplorando il Voluntary Sustainability Reporting Standard for SMEs (VSME). Sebbene volontaria, è certamente un' ottima opportunità, non troppo onerosa e che non richiede alcuna revisione esterna.

La rendicontazione VSME può anche aiutare le PMI a ottenere finanziamenti sostenibili, in linea con il pacchetto di aiuti alle PMI dell'UE. Inoltre, essendo un framework riconosciuto dall’UE, garantisce che le aziende siano perfettamente posizionate quando superano la soglia per la compliance CSRD. Proprio come non si correrebbe una maratona senza un po' di allenamento, il reporting CSRD sarà una prospettiva molto più semplice per chi ha adottato il VSME.

Segui gli investimenti, non la politica

Le pressioni normative possono allentarsi, intensificarsi o cambiare a seconda della volatilità politica. Esiste sempre un certo grado di rischio politico intrinseco a una strategia guidata esclusivamente dai venti normativi prevalenti.

Al contrario, il business case focalizzato sul valore può essere meno instabile. Anche gli investitori, gli istituti bancari, i clienti e i talenti sono vulnerabili alle influenze esterne, ma, almeno nel caso di investitori e banche interessati ai fattori ESG, l'orizzonte temporale in esame è in genere di quasi un decennio. 

I CFO non dovrebbero farsi influenzare dal tira e molla del pacchetto Omnibus: mantenendo gli occhi ben puntati sugli aspetti di valore aggiunto dell'ESG Reporting, possono guidare meglio le proprie aziende nel breve, medio e lungo termine, e quando le autorità di regolamentazione finalmente si accorderanno su un percorso comune da seguire, i CFO saranno pronti ad essere compliant rapidamente e con facilità.

  • Image of Lucanet AG

    Lucanet AG

    Lucanet è un provider di software globale per il consolidamento, la pianificazione e il reporting finanziari. La nostra CFO Solution Platform di facile utilizzo è progettata per soddisfare i requisiti esatti dei team finanziari fornendo informazioni accurate e coerenti in modo efficace. Da oltre 20 anni, oltre 6.000 clienti in più di 50 paesi hanno già scelto di affidarsi a Lucanet.

Contattaci